dopo Natale dice che starà a casa.
Anche quattro edicole di giornali
hanno chiuso a dicembre per asfissia.
Le ghiande delle roverelle di Piazza Bassi
sono beccate con nervosismo dai piccioni,
lo spazzino comunale non passa più da mesi.
Le foglie secche e le cartacce
sono padrone dei marciapiedi e i bidoni
della differenziata sono rovesciati
da tempo davanti a Banca Marche,
come arredi urbani pazienti della ripresa
e indicatori della crisi anche nell'uso e getta.
Anche l'assenza di Bengalesi, Marocchini e Polacchi
davanti al Carrefour sono un brutto segno.
La verve dei vecchietti in affari perenni
a Piazza Roma è diventata messianica attesa
di un'improbabile pensione da rottamati.
Anche la mia penna tira il fiatone
in questo Natale stanco e senza bancarelle.
Mentre io sto in un cantuccio arcaico
che è la caldera delle mie sinapsi.
(martedì 22 gennaio 2016 - Omaggio a Vladimir Vysotsky, La caccia ai lupi,
qui trovi le parole)
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