Girando tra i banchi

Vite correnti, nastri asfaltati, corone diamantate,
libri in caligine che sfilano al passaggio del re.
Sigari laschi e sigari pregni ne fumo a borsette,
intonso nel loculo la primavera m'assale
al finir dell'inverno.
Come cariche elettriche uguali
ci respingiamo oramai perfino
dinanzi a un piatto di spaghetti.
A digerire l'anemia dei sentimenti sono svuotato
di merci contraffatte galleggianti nel lago dell'esistenza.
E' un'apnea che m'opprime e mi lascia irrisolto
nel lezzo fumoso di marzo ad Ancona.
M'inganno ed esco girando tra i banchi di roccia,
tra i rudi calcari, ondeggiante, opprimente e maestoso,
dove l'adolescenza svuotò le certezze infantili.
L'amore mio non c'è più
(anche la cagnetta ha le sue esigenze)
e mi levo assonnato vegetando in me stesso,
librandomi alto a livello degli acari,
tra il cesso e lo studio leggendo il parquet.
(26 marzo 2005)
.

Nessun commento:

Posta un commento