Una sega

Una sega,
ed è subito sera.
Niente sorrisi
niente bacetti
niente mediazioni.
Carta straccia, immagini, illusioni.
Flop.
Si vaga per un pò
e si ritorna nel nulla
dopo una bracciata di niente.
Ci si stringe ad un fumo
ci si abbraccia alla nebbia
che svanisce per un pensiero distratto.
Poi si scrive di chissà quali amori,
mentre ritorna il mattino
e il lavoro assordante ci aspetta.
Qualcuno poeteggia svampito
pensando sole la luna.
Qualcun altro avvisa la pioggia,
il mare mosso e un pò di freddo in più
che ieri non c'era.
(17 settembre 1995, Segnalazione al Premio letterario nazionale 1996, Città di Lerici, Spezia)
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