Gobbe di guerra

Gobbe, là in fondo.
Di cammello e dromedario,
pelose di roverella.
Filtrate da poca nebbia
che avanza umida e lucente.
Là. Oltre il campo della battaglia.
Dove lo spirito di trentamila,
Galli, Sanniti, Umbri, Etruschi
ancora ansima
nelle pieghe dei fossi
dopo ventiquattro secoli.
Ne attraverso al bordo
in punta di ruote la provinciale
scivolando sul mio cammello svelto
che òndula in quelle pieghe
come un cavallo saraceno di sera.
Supero lo stretto delle rocce
mi inerpico nel cuore d'Italia
all'ora di cena
per abbracciare mio padre e mia madre a Piaggiasecca.
(29 febbraio 1996)
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