L'angioletto di Piazza Roma

Non vedo dirupi, né sabbie mobili.
Che ci sia già dentro?
Non vedo luci per una dirittura soave,
ma sono soddisfatto di questo niente minino.
Rido anche di qualche cosa, qualche volta,
e se mi guardo intorno vedo talora il peggio che avanza procace.
Mentre l'angioletto di Piazza Roma piscia in alto
con la sua prostata ingrossata
mi saluta una studentessa in esubero esistenziale
e mi libera del chiodo vacuo del nulla.
Mi domando per dove passa la differenza,
lei così solare, io così come ho detto.
Non c'è ossigeno qui, nè cicoria da carpire,
non ci sono ombrelloni, né il sospiro dei morti,
e la vecchia dalle mille buste attorcigliate non passa.
Umbertino il barbone, poi, è morto.
(12 marzo 2008)
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